AcasăPOLITICACaroppo: il Ppe e' il vero partito di territorio

Caroppo: il Ppe e’ il vero partito di territorio

1)Lei è stato uno dei primi europarlamentari a lasciare la Lega. Quali furono i motivi della decisione

Andrea Caroppo: Dopo una valutazione attenta, ho ritenuto che la richiesta di adesione al Ppe fosse la naturale prosecuzione di un percorso che possa consentirmi di rappresentare al meglio il territorio che sono stato chiamato a tutelare ovvero la circoscrizione Italia Meridionale (che comprende, oltre alla Puglia, anche Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria). Ho ritenuto che attraverso un solido gruppo parlamentare come il Ppe si possa riuscire, in una fase di estrema difficoltà come quella della pandemia e del post pandemia, ancora di più per il Sud Italia, a lavorare al meglio per i nostri territori

2) Inflazione diminuzione del potere di acquisto. L’Italia d’attesa da tempi duri. Tanti albergatori e ristoratori si lamentano perché il l’obbligo di super green pass ha fatto perdere molti clienti. Non pensa sia venuto il momento di allentare le misure sanitarie?

Andrea Caroppo: A dire il vero in Italia la maggior parte degli albergatori, dei ristoratori e del circuito turistico ha apprezzato misure come il green pass perchè esse hanno consentito proprio spostamenti e consumi con un margine di sicurezza. Penso, ad esempio, alla stagione invernale e sciistica in corso: dopo due anni, grazie al green pass e alla vaccinazione di massa italiani e stranieri hanno potuto spostarsi e fruire delle bellezze paesaggistiche italiane e praticare in sicurezza gli sport invernali. Quanto al momento di allentare le misure sanitarie esso è, sì, una scelta politica, ma deve essere necessariamente agganciata a parametri oggettivi di tipo medico-clinico e sanitario. Ad ogni modo, per chi ha seguito la raccomandazione di vaccinarsi praticamente non ci sono quasi più misure sanitarie.

3) In Puglia ci sono oltre 35 Mila rumeni dichiarati. Pensa siano una risorsa per la regione?

Andrea Caroppo: Certamente sì. I rumeni non sono più solo una risorsa nei settori tradizionali dell’edilizia, dei servizi alle famiglie e del lavoro di assistenza, ma stanno avviando sempre più anche significative iniziative imprenditoriali. Occorre, però, migliorare sempre più l’integrazione, soprattutto di tutto coloro che oggi che oggi, come i rumeni, sono già cittadini europei a tutti gli effetti. Occorre integrarsi nel Paese ospitante ed essere integrati nello stesso: guai quando le minoranze sono esse stesse le prime ad autoghetizzarsi. Peraltro, un popolo dalle profonde radici «latine» l’integrazione in Italia dovrebbe essere relativamente più semplice.

4) l’Italia è stato un paese di emigranti perché fa fatica ad accettare i nuovi emigranti?

Andrea Caroppo: Non è giusto dire che L’Italia faccia fatica ad accettare nuovi emigranti. L’Italia non fa alcuna fatica in questo senso. Non può essere messo in discussione che da decenni, anche a causa della mancanza di una politica europea sul punto realmente condivisa, l’Italia è il Paese che porta il peso maggiore della prima accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo. E su questo il popolo italiano è di esempio in tutto il mondo per ciò che fa dagli anni 90 e non accetta lezioni da nessuno. In ogni caso, secondo al 1º gennaio 2017 l’Italia era il terzo Paese UE (dopo Germania e Francia) per popolazione immigrata, ovvero nata all’estero, con 6,1 milioni di immigrati, ed il secondo Paese UE (dopo la Germania) per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri. Quando, ripeto, tutto si può dire dell’Italia fuorché che non accetti nuovi migranti. L’Italia invece chiede una politica realmente condivisa sulle migrazioni che non lasci soli i Paesi rivieraschi a fronteggiare una emergenza che deve coinvolgere tutta l’UE.

5) La Germania ha perso la Merkel e la Francia potrebbe perdere Macron nel 2023 non potrebbe essere un rischio per l’Italia non avere più Draghi ?

Andrea Caroppo: Perdere un fuoriclasse in capacità e credibilità, interna e internazionale, come Mario Draghi è certamente un rischio. Sta alla politica, però, ritrovare le capacità e la credibilità che ha perduto e potersi emancipare così da figure individuali il cui venir meno risulta poi catastrofico. La politica deve recuperare attenzione per competenze, per le capacità di governo e non solo per la ricerca di un consenso immediato ed effimero.

 6) Gli Europarlamentari italiani sono gli unici in Europa ad essere eletti con le preferenze. E’un vantaggio o uno svantaggio?

Andrea Caroppo: Le valutazioni sui sistemi elettorali, di per se molto complessi, non possono essere mai così nette. Certamente le preferenze aiutano a costruire e conservare un legame con i territori facendo sentire maggiormente protagonisti i cittadini elettori.

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