AcasăPOLITICACarlo Masci: Io e Pescara, un amore reciproco

Carlo Masci: Io e Pescara, un amore reciproco

Carlo Masci e’il Sindaco di Pescara. Da sempre attento alle dinamiche della sua città si prepara per il secondo mandato.

1)     Innanzitutto come sta ? Cosa le ha lasciato questa esperienza del COVID?

Carlo Masci: L’esperienza personale con il Covid è stata meno traumatica di quanto avrebbe potuto essere se la ricerca scientifica non ci avesse fornito i vaccini e non ci fosse stato un complicato ed elaborato processo che ha portato alla vaccinazione di massa in tempi brevi, con le due dosi preventivate e il booster. Come molti sapranno, perché se ne è parlato su scala nazionale, Pescara è stata tra le città capofila in Italia ed è stata un modello con  il suo Centro anti-Covid che ha messo in mostra l’efficienza della macchina amministrativa comunale, la bravura e l’impegno del personale, la capacità concreta di fronteggiare una situazione d’emergenza per la quale non c’erano precedenti. Abbiamo superato questa prova a pieni voti, ce lo hanno riconosciuto tutti ai più alti livelli. Quanto a me, una volta riscontrata la positività sono rimasto in quarantena a casa ma grazie alla tecnologia ho continuato a lavorare come se fossi stato al Comune. Da questo punto di vista mi è mancato solo il rapporto diretto con i miei collaboratori.

2)     Città del libro ad Ivrea. C è delusione per la città di Pescara?

Carlo Masci: Inutile negare che ci avrebbe fatto un immenso piacere esse scelti come Capitale italiana del libro, proprio perché Pescara aveva e ha tutte le carte in regola per fare bene e per lasciare il segno. Abbiamo creduto fino alla fine a un progetto valido che ha riscosso il plauso della Commissione ministeriale. Questo ci conferma la bontà delle idee e delle scelte progettuali che, voglio ricordare, sono tutte dello staff del Comune. Vorrà dire che ritenteremo appena possibile per portare Pescara, città natale del poeta Gabriele d’Annunzio, autore più tradotto al mondo dopo Dante, al centro della cultura italiana, come peraltro già è in una serie di manifestazioni e iniziative di portata nazionale e internazionale come il festival del jazz, il più antico d’Italia, e i Premi Flaiano che quest’anno cadono nel cinquantesimo anniversario della scomparsa di una delle più eminenti personalità del Novecento.

3)     Molti lavori in città si stanno completando, quanto e’stato fatto e quanto c’è ancora da fare?

Carlo Masci: Una città viva e vitale come Pescara quando raggiunge un obiettivo guarda già al prossimo, perché è tipico del nostro modo di intendere il progresso. C’è sempre qualcosa da fare per rendere la città più bella e più attraente. Se così non fosse Pescara non avrebbe conosciuto la sua crescita prepotente e la sua capacità di essere scelta, come testimonia la nostra storia. Stiamo ridisegnando diversi aspetti del tessuto urbano, alcune aree sono destinate a cambiare volto, ma mi sento particolarmente coinvolto dal progetto di rinascita della Pineta dannunziana, che il I agosto del 2021 venne purtroppo aggredita da un devastante incendio che mise in pericolo il nostro polmone verde. Il Comune ha dimostrato forza e decisione nell’immediatezza, quando c’era da impedire un disastro totale, e poi nelle procedure di rinascita che hanno già cominciato a far vedere i loro frutti. Purtroppo c’è la consapevolezza che la Natura non fa salti e per rivedere la pineta nel suo splendore occorreranno anni e anni. Ma noi stiamo facendo tutto il possibile e lo facciamo al meglio.

4)La sua e’ una città amministrata dal centro destra in una regione amministrata dal centro destra. C è sinergia con la regione?

Carlo Masci: L’intesa politica tra due amministrazioni deve prescindere dai colori delle casacche e dalla militanza. È indubbio che la contiguità tra Comune e Regione sia un fattore che agevola il dialogo e contribuisce ad abbreviare i tempi della burocrazia, ma voglio precisare che la mia amministrazione non ha mai avuto preclusioni per le buone idee, da qualunque parte provenissero. La politica all’insegna del manicheismo non è nella mia prospettiva. La politica è dialogo, è incontro, può essere anche scontro, ma va finalizzata al bene comune e della comunità che viene amministrata. Su questo non c’è da discutere, su tutto il resto c’è sempre il modo di trovare la convergenza con onestà intellettuale e senza sovrastrutture partitiche. Io sono sempre disponibile ad ascoltare e a trovare una sintesi.

5) Quando vedremo il completamento del collegamento con Montesilvano?

Carlo Masci: Il pieno recupero dell’ex tracciato ferroviario è una priorità dell’azione amministrativa che va a sanare una situazione ultraventennale di progetti falliti e promesse disattese. Quella lunga striscia lineare di terreno che congiunge Pescara con Montesilvano venne ceduta dalle Ferrovie per realizzare una via di comunicazione rapida ed ecologica. Attorno a essa si è poi concretizzata la Strada parco, con verde e pista ciclabile, che è diventata un elemento caratteristico del nostro territorio. Ma nel frattempo Pescara è stretta d’assedio dal traffico veicolare, con oltre 100.000 ingressi quotidiani. Un sistema di collegamento pubblico ed ecologico non è più differibile. Abbiamo effettuato test, compiuto verifiche, programmato interventi tecnici affinché il bus elettrico copra l’intero tracciato in maniera assolutamente competitiva rispetto all’auto privata e diventi un mezzo privilegiato per spostarsi da una città all’altra, non solo per lavoro o per l’attività scolastica, affiancando il ricorso alla bicicletta tradizionale o a quella elettrica che godono del tracciato esclusivo e parallelo. Non ci sono alternative a questo né tantomeno tattiche ostruzionistiche e dilatorie che tengano. Tutti i pescaresi hanno diritto alla strada parco nella stessa misura in cui hanno diritto a un sistema di trasporti rapido ed efficiente, a impatto ambientale zero.

6) La comunità rumena e’molto presente in Abruzzo ha rapporti con loro?

Carlo Masci: Secondo i dati al I gennaio 2021 a Pescara città i romeni sono più di 1.200 e nella provincia più di 4.000, circa un quarto della popolazione straniera residente. Non mi risultano problemi di integrazione della comunità romena con quella pescarese, e questo fa onore all’una come all’altra perché denota la capacità di non considerare lo straniero come “diverso” ma come espressione di una cultura che si armonizza al tessuto sociale. Pescara vanta una lunga tradizione di accoglienza e di apertura al nuovo e non ha mai avuto nessuna difficoltà ad aprirsi a chi voglia vivere qui, lavorare onestamente e costruirsi un futuro. Da noi ci sono tutte le condizioni. Voglio ricordare che in largo anticipo rispetto ad altre realtà territoriali italiane Pescara da tempo offre persino la possibilità di osservare il proprio credo religioso seguendo le funzioni col rito ortodosso in alcune chiese cattoliche, destinate proprio alle minoranze. Per noi questo è assolutamente normale.

7) Il Pescara può ambire al salto in serie b?

Carlo Masci: Pescara ha tutto per piacere. Sorge in una posizione geografica invidiabile, con un mare splendido che grazie al lavoro  di questa amministrazione ha ricevuto il riconoscimento della Bandiera blu per la qualità delle acque, con una spiaggia che poche città possono vantare, con una corona di colline che si aprono verso le più alte vette dell’Appennino. Pescara è una città da quattro stagioni, con poli di aggregazione sociale, una vita diurna e notturna, una grande offerta per le esigenze quotidiane, formative, commerciali, culturali e ricreative. Verrebbe quasi da dire che Pescara si promuove da sé, ma è necessario impegnarsi per valorizzare al meglio le sue enormi potenzialità, incentivando i collegamenti aeroportuali e quelli ferroviari, rivitalizzando l’attività portuale anche in senso turistico, ed esaltando le  imprese balneari e le strutture ricettive. Possiamo e dobbiamo farlo. Se crediamo un po’ di più nelle nostre possibilità possiamo sprigionare le nostre risorse recitando ancor di più da protagonisti sulla scena nazionale e internazionale.

8) Quale è la verità sul saldo casse del comune?

Carlo Masci: Sui conti del Comune è stata fatta un bel po’ di confusione mediatica e sono stati lanciati allarmi ingiustificati e non veritieri. Come è stato ampiamente dimostrato anche ai magistrati della Corte dei conti, non solo il Comune ha rispettato tutti i parametri previsti dal D. Lgs. 118/2011, ma ha altresì centrato ogni obiettivo da esso prescritto, così come dall’aggiornamento del d.m. I agosto 2019, con i tre saldi finali del risultato di competenza, dell’equilibrio di bilancio e dell’equilibrio complessivo. Il Comune di Pescara, con l’accorta gestione dell’assessore Eugenio Seccia, ha sempre recuperato una somma maggiore di quella indicata per il recupero del disavanzo, a riprova di una capacità di restituzione dell’ente maggiore rispetto a quella prevista. Senza entrare nello specifico (anche perché tutti gli atti di questa amministrazione sono all’insegna della più totale trasparenza e chiunque può consultarli), il Comune può con orgoglio rassicurare tutti i cittadini e contribuenti che il piano di riequilibrio non solo rispetta perfettamente tutti i parametri, ma anzi è addirittura migliorativo. Lo testimoniano tutti gli indicatori. Addirittura i numeri, nonostante due anni di pandemia e le conseguenze dirette e indirette, sono migliori rispetto a quelli di inizio dello stato di predissesto risalente a sette anni fa.

9) Un sogno per Carlo Masci è uno per Pescara?

Carlo Masci: I sogni di Carlo Masci sono i sogni di Pescara. Non c’è una differenza di intenti e non può esserci. Sono e mi sento profondamente pescarese, e quando scelsi lo slogan «Il sindaco che ama Pescara» non feci altro che testimoniare questo profondo legame di appartenenza. Non ho sogni da coltivare ma obiettivi da realizzare.  Le aree di risulta della vecchia stazione ferrovia, al centro del centro con ben 66.000 metri quadrati, sono destinate a diventare un simbolo di questa città, una volta che saranno inserite a pieno titolo nell’identità urbanistica grazie a scelte di qualità dell’ambiente e della vita di tutti. Non possiamo perdere ulteriore tempo su questo e stiamo facendo dei decisivi passi in avanti. Allo stesso modo stiamo ridisegnando l’area fluviale, per un pieno recupero della Pescara cantata da Gabriele d’Annunzio in senso turistico, ricreativo e di bellezza del territorio. Ma la vera sfida si gioca sulla Nuova Pescara, la grande città che nascerà dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Lo ha deciso un referendum, lo stabilisce una legge regionale e non ci è consentito di sprecare un’occasione storica per creare una città di 220.000 abitanti, tra le venti più importanti d’Italia, la più importante del centro della costa adriatica e quella destinata a essere un ponte privilegiato verso i Balcani e l’Europa orientale. Dove c’è il futuro ci sarà sempre Pescara.

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