AcasăMAGAZINERubrica di MARIA RUSSOBELLO E BUONO di Maria Russo LA PASTIERA NAPOLETANA

BELLO E BUONO di Maria Russo LA PASTIERA NAPOLETANA

La pastiera napoletana è il dolce pasquale per eccellenza, ricco di storia e di tradizione. La Pastiera è l’unico dolce che conserva una dimensione puramente casalinga; ovviamente la si trova in vendita ovunque e fatta alla perfezione, ma la pastiera, quella vera di tradizione, va fatta in casa! Nessuna pastiera sarà mai uguale ad un’altra. C’è chi la preferisce e la prepara alta, chi bassa, chi con grano passato a metà o per intero, chi più o meno profumata di acqua millefiori, chi con o senza crema pasticcera, chi con involucro di pasta frolla sottile oppure più spessa, chi con ricotta fine o più granulosa, chi con canditi e via via alle varie personalizzazioni familiari.

La Pastiera diventa croce e delizia, non mette d’accordo nessuno e in ogni Pasqua è motivo di dialogo e litigio in senso ironico, tra tutti, genera scompiglio e competizione… Ogni famiglia è proprietaria del brevetto “Pastiera”, della formula segreta e quindi depositaria della ricetta DOP. La ricetta di questo dolce pasquale è una ricetta che si tramanda generalmente in famiglia con i suoi segreti e misteri ed inoltre è diventato un dolce presente anche sulla tavola natalizia e in vendita in tutti i periodi dell’anno.

La Pastiera prima di tutto questo suo ben parlare, è il dolce più ricco di storia.

La leggenda risale alla sirena Partenope, la quale trovava dimora nel golfo di Napoli e in primavera con il suo canto deliziava il popolo; in seguito a ciò, si narra che sette fanciulle offrirono sette doni della natura: il grano cotto nel latte simbolo del mondo animale e vegetale, la ricotta simbolo di abbondanza , le uova simbolo di fertilità, la farina simbolo di ricchezza, l’acqua di fiori simbolo della Campania, lo zucchero simbolo del canto della sirena e le spezie simbolo dell’accoglienza dei popoli. Un’antica leggenda sostiene che gli Dei riunirono e mescolarono opportunamente tutti questi ingredienti insieme e derivò questo miscuglio di sapori ed ingredienti favoloso dal quale nacque la PASTIERA ….

Esiste anche un’altra leggenda, quella di alcuni pescatori che, a causa dell’improvviso maltempo, sopravvissero in mare così tanto tempo perché avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi.

L’invenzione della Pastiera risale al XVI secolo, molto probabilmente come una sorta di pizza a metà tra il rustico e il dolce.

La ricetta fu modificata e perfezionata nei monasteri del centro di Napoli e questo rese celebri le pastiere delle suore del convento di San Gregorio Armeno.

Si racconta anche che Maria Teresa d’Asburgo, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone soprannominata la Regina che non sorrideva mai, assaggiando una fetta di pastiera, non poté far a meno di emanare un gran sorriso e da allora nacque il termine “magnatell’na risata” (tipico detto in dialetto napoletano ).

INGREDIENTI PER 2 pastiere da 27 cm

INTERNO:

1 barattolo di grano da 720 gr.

1,100 Kg. di ricotta romana

600 gr. di Zucchero

Vaniglia o vanillina

11 uova

Cannella

Acqua millefiori

Canditi

50 gr. di Burro

300 gr. di latte

ESTERNO PASTA FROLLA:

10 tuorli

1 kg. di Farina

500 gr. di zucchero

500 gr. di burro

Buccia di limone grattugiata

Vaniglia o vanillina

PROCEDIMENTO:

Bollite il grano nel latte con burro e limone e lasciatelo raffreddare.

A parte sbattete le uova con lo zucchero, la cannella, l’acqua millefiori, la vaniglia , i canditi e infine amalgamate il tutto con il grano cotto raffreddato.

Preparate la pasta frolla e lasciatela almeno un paio di ore in frigorifero, se la preparate il giorno prima ancora meglio.

Una volta preparati tutti gli ingredienti, preparate la pastiera con la pasta frolla e l’impasto per l’interno. Stendete la pasta frolla di uno spessore di circa 1/2 cm, foderate i ruoti opportunamente imburrati e versateci il composto a base di grano, ricotta e uova. Decorate le torte con le strisce creando dei rombi, tenendo presente che la tradizione prevede 7 strisce.

Infornate le pastiere e lasciatele cuocere molto lentamente. Durante la cottura si gonfieranno e quando saranno cotte si rapprenderanno.

Lasciatele raffreddare e a piacere cospargetele di zucchero a velo.Come tradizione vuole, la pastiera si prepara il giovedì Santo ed è un dolce che si consuma nei giorni successivi perché il suo sapore si enfatizza con il passare dei giorni.

Buon Appetito!

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