Gentilissima prof Carla,
mio figlio mi ha detto che la professoressa di italiano ieri, in classe, ha detto agli alunni che quest’anno si ritorna a viaggiare liberamente e, quindi,
stanno decidendo di organizzare il viaggio di istruzione.
È inutile dirle la felicità che si leggeva negli occhi di mio figlio mentre mi chiedeva, quasi implorando, di poter partecipare. Purtroppo, in questo momento, a casa nostra è molto difficile far fronte a tale spesa che non è da considerarsi solo quella del viaggio, ma tutto il necessario che gli può servire: scarpe nuove, pigiama, magliette e altro.
Una mia amica, anche lei Rumena, mi ha consigliato di andare a scuola e chiedere se in qualche modo potevano aiutarmi economicamente per affrontare questa spesa
Cosa ne pensa ?
Cara signora,
i viaggi di istruzione rientrano nelle attività formative importanti e in considerazione delle motivazioni culturali, che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente, una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale, che vengono predisposte nella scuola fin dall’inizio dell’anno scolastico.
Alla luce di tale normativa, un scuola deve assolutamente farsi carico di un alunno bravo, educato, volenteroso che evidenzia il suo grande interesse a partecipare, nel caso sia impossibilitato per problemi economici.
Le consiglio di andare fiduciosa a scuola e parlarne con il Dirigente e sono sicura che troveranno il modo per far partecipare suo figlio al viaggio di istruzione.
La saluto e la ringrazio
Prof. Carla Ciccarelli
Buonasera prof Carla,
Le scrivo perché ho bisogno di un suo consiglio, sono un po’ indecisa , rispetto ad una scelta che avevo fatto, con tanto entusiasmo, alcuni mesi fa. Avevamo deciso di trascorrere le vacanze pasquali in Romania anche per far vivere alcuni giorni di festa a mio figlio con il padre , visto che siamo separati e lui vive in Romania. Il problema è che per avere una buona offerta per il volo, l’ho prenotato per il 4 Aprile , quindi mio figlio sarebbe assente da scuola per 10 giorni, visto che non è molto bravo , potrebbe incidere molto perdere 10 giorni di scuola?
La ringrazio.
Gentilissima signora,
capisco la sua preoccupazione, l’assenza per 10 giorni da scuola a quasi fine anno scolastico, sono una lunga pausa che potrebbe destabilizzare e interrompere quella continuità di studio che per un ragazzo, non italiano, è ancora più importante.
Tuttavia, trascorrere un lungo periodo nella sua terra natale e con i suoi affetti più cari non può che fargli bene.
Quindi, a mio avviso,
deve stare tranquilla e fargli vivere al meglio questi giorni, senza sensi di colpa, altrimenti si rischia di azzerare le ricadute positive che sicuramente ci saranno.
La saluto, la ringrazio per avermi scritta e le auguro una Santa e serena Pasqua.
Prof. Carla Ciccarelli
Gentile prof Carla,
sono un papà Rumeno vedovo , tra le mille difficoltà di lavoro, gestione di casa , devo anche provvedere a mio figlio e al suo andamento scolastico. Alexandru frequenta la quarta elementare e ultimamente non ha proprio voglia di andare a scuola , è molto svogliato non vuole studiare , mi ripete sempre che la maestra gli da sempre punizione , gli mette brutti voti . È veramente diventato molto difficile vederlo sereno e felice.
Cosa posso fare per aiutarlo?
Gentilissimo padre giustamente preoccupato, penso che la prima cosa da fare è prendere un appuntamento con la maestra e raccontarle tutti i malesseri che suo figlio sta mostrando ultimamente e se non già fatto mettere a conoscenza la maestra che il piccolo Alexandru non ha la madre e quindi un bambino che ha bisogno di tanto affetto e amore più degli altri.
Concludo dicendo che l’amore riscalda di cuore è da energia e positività
Sono certa che troverà una fattiva collaborazione e tutto si risolverà .
Auguro a lei e famiglia una Santa e Serena Pasqua
